
Bigene, Guinea Bissau – Gennaio 2020.
Il nuovo anno è nato sotto la stella della solidarietà per Alessandro Centra, foggiano doc che,
assieme ai fotografi Alfredo Urbano, Michele Angler e Antonio Corbi è tornato per la seconda volta
in terra d’Africa a supportare la missione di Don Marco Camilletti.
Figlio del Dott. Giuseppe Centra già Primario di Radiologia agli OO.RR. di Foggia, già Presidente
del Rotary Club e promotore della costruzione di un reparto maternità nel villaggio di Bigene,
laddove si contano tassi di mortalità infantile elevatissimi e assenza pressoché totale di molti beni
di primaria necessità e sostentamento.
Progetto, quello del reparto di maternità, ultimato all’incirca due anni fa e purtroppo mai visto con
gli occhi dal Dott. Centra, venuto a mancare poco prima della conclusione dello stesso.
“Per questo motivo ho deciso di partire per la Guinea, pur non essendo medico: sentivo la necessità
di continuare il lavoro di papà in questa terra.” Racconta il figlio Alessandro. “Durante l’anno ho
organizzato a Foggia diverse raccolte fondi e in una di queste ho conosciuto Alfredo di professione
fotografo,… è voluto venire qui con me insieme ai fotografi e videomaker Antonio e Michele.”
“Lo scopo della loro presenza”, spiega, “è realizzare un reportage che racconti la vita nel villaggio,
i sorrisi dei bambini, il lavoro svolto da Don Marco e la semplicità della vita degli abitanti di Bigene.”
Queste foto hanno l’ambizione di divenire poi una mostra, e dalla vendita di queste ricavare dei
fondi per la costruzione di un pozzo nel villaggio della Guinea.
Viviamo le nostre vite così freneticamente che neanche immaginiamo che, in altre parti del mondo,
ci sono persone e bambini alle quali mancano beni per noi scontati, come l’acqua.
Don Marco Camiletti (a Bigene da ormai 7 anni) persona straordinaria anch’egli di Foggia, è stato il
faro e il punto di riferimento in questa missione.
C’è una parte di Foggia positiva che cerca di fare cose buone, che non è indifferente alle difficoltà
altrui, che sa che la vita non è fatta solo di “soldi”, ma che la felicità si concretizza in buone azioni
e sorrisi.
“Grazie al Rotary Club, e soprattutto grazie al mio papà, se non fosse stato per lui non sarei qui e
non avrei mai visto la bellezza infinita di questa terra: è un viaggio che ti cambia la vita.” Conclude
Alessandro.
