Francesca_Brotzu_18Aprile2013 - MissionariDiBigene

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Amici in Missione - APRILE 2013

Francesca Brotzu

Francesca
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DIARIO DI UN MESE SPECIALE - 18 aprile 2013


Stamattina siamo stati in un altro villaggio, Taliko, dove siamo stati accolti con gioia ed accompagnati subito alla chiesa nuova che sta per essere terminata! Con quanto orgoglio e riconoscenza mostrano il risultato delle donazioni ricevute dal loro missionario!! Dopo i saluti e le presentazioni, P. Ivo parla della funzione della Chiesa cattolica e spiega che essa non vuole assolutamente cambiare la loro cultura, ma portare la Parola di Dio che, in ogni luogo, popolo e cultura, è uguale per tutti ed è più importante di qualsiasi cultura e ci rende fratelli! Ciò che P. Ivo ha detto loro, ha chiarito anche a noi tante cose sulle usanze di questo popolo!




Racconta di un bimbo che, nato bene, dopo un anno e mezzo, non cammina e non parla (credo stia parlando di Nahui!) e i familiari si convincono che “non è completo” e come tale, bisogna liberarsene! La sua mamma, coraggiosamente, si oppone e lo porta al Centro Nutrizionale dove Joaquim le consiglia di portarlo all’ospedale di Bor (ricordate che lo abbiamo incontrato lì?) dove viene curato e, piano piano, comincia a camminare e balbettare!! P. Ivo chiede: «Ma pensate che questo bimbo possa avere gli spiriti in corpo? Che abbia fatto del male nella sua vita? Un bambino non può fare il male e non può avere gli spiriti! Solo noi adulti facciamo il male, ma Dio ci perdona!» P. Ivo chiama accanto a sé 2 bimbi e dice:

«guardate questi bambini.. se si ammalano e io dico che hanno gli spiriti in corpo “io ammazzo questi bambini con la mia bocca!!” Sono io che ho il male dentro!! Il bimbo che è ricoverato a Bor sta guarendo, è solo malato, ma i familiari non lo vogliono! Invece se un bambino si ammala dobbiamo amarlo, proteggerlo e aiutarlo di più, come Gesù ama ciascuno di noi! Se un bambino giocando si mette la terra in bocca prende i vermi e sta male, ma la colpa è dei vermi non degli spiriti!! Io stesso ho avuto 3 volte il “paludismo” cioè la malaria.. pensate che avessi gli spiriti in corpo?? No, mi sono curato e sono guarito!!» Ripete che

LA PAROLA DI DIO E’ PIU’ GRANDE DI QUALSIASI CULTURA!


P. Ivo parla ora del “matrimonio forzato” che in alcune razze (loro chiamano così le diverse etnie in cui sono divisi) ancora è in uso! Loro dicono che hanno superato questa usanza ma i Mandinga, i musulmani ed altri, la conservano tuttora e P. Ivo dice che dobbiamo rispettare le diverse culture, ma fra i cristiani non può esserci una simile costrizione, non può essere che una ragazza di 15 anni sia costretta a sposare un uomo di 50!! Il matrimonio va vissuto nell’amore e nel rispetto reciproco.. se c’è costrizione, dov’è l’amore?

Altro momento importante nella cultura della Guinea-Bissau è il CHURRU, cioè il funerale, la sepoltura! P. Ivo spiega:"Noi siamo abituati a un diverso modo di seppellire i nostri morti ma non sono qui per cambiare le vostre usanze.. non importa come fate il funerale, dove seppellite il vostro defunto ma la cosa più importante, per noi cristiani, è la preghiera!! Se muore un mio familiare o un mio amico, io devo innanzitutto pregare per lui, perché Dio accolga la sua anima!! "

Il FANADO (l’iniziazione alla vita adulta, circoncisione e prove di forza…) è un momento fondamentale nella vita di ogni ragazzo, e P. Ivo ribadisce che assolutamente lui non è qui per abolire o cambiare le abitudini di questo popolo ma, “se il fanado è per loro il momento dell’iniziazione alla vita adulta, il BATTESIMO è il momento fondamentale della vita cristiana perché fa di ogni cristiano un «cristiano completo» e gli permette di entrare in maniera totale nella Chiesa di Dio! Fate pure il vostro “fanado”,dice P. Ivo, ma tenete presente che, per chi vuol essere cristiano, ancora più importante è il “Battesimo”.

Prendono la parola gli anziani, a cominciare dal capo-villaggio che dice di apprezzare il rispetto che il Padre ha dimostrato nei confronti della loro cultura e pensa che man mano, negli anni a venire, anche queste usanze potranno cambiare ma comunque ritengono molto importante il Battesimo e la preghiera per i morti!

Parlano della difficoltà di accettare i matrimoni fra giovani di diversa razza perché gli usi cambiano e nessuno vuole mai accettare di rinunciare ai propri in favore di quelli del coniuge! Un “balanta”, per esempio, ha usanze diverse da un “balanta manè” o da un “mandinga”, perciò meglio sposare uno della propria gente! Si parla anche della poligamia che nella chiesa cattolica è assolutamente vietata ma anche del dovere di non ripudiare le mogli e pensare a loro e ai figli!! Questo bellissimo dialogo continua e mi fa entrare nella vera cultura di questo popolo!! Prendono la parola, stimolate da P. Ivo, anche le donne che ripetono più o meno ciò che è stato detto dagli anziani! Dopo qualche foto e i saluti, risaliamo sul nostro fuoristrada e torniamo a casa per riposare in attesa della S. Messa e successiva adorazione che si tiene tutti i giovedì pomeriggio in Parrocchia!!



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